Coronavirus: Borsa di Milano apre in ribasso del 3,5%. Spread schizza a 145

Sull’onda dell’espansione del coronavirus, Piazza Affari apre pesante. Il Ftse Mib cede in avvio il 3,5%.

Avvio di seduta in forte calo per le Borse europee, dove prevalgono i timori per la diffusione del coronavirus. Londra alle prime battute lascia sul terreno il 2%, Parigi arretra del 2,55% mentre Francoforte perde il 2,56%.

La diffusione del coronavirus nel Nord Italia pesa anche sui titoli di Stato. Lo spread tra Btp Bund è schizzato a pochi minuti dall’apertura dei mercati a 145 punti base dai 134 della chiusura di venerdì scorso, con un tasso di rendimento per il decennale italiano dello 0,98%. I Btp fanno peggio dei titoli greci, a 139,8 punti base dal Bund, con un rendimento dello 0,93%.

Asta di volatilità per eccesso di ribasso per molti titoli sul listino principale di Piazza Affari sulla scia dei contagi del coronavirus in Italia. Il Ftse Mib, che ha segnato una prima variazione pari al 3,45%, cede ora il 3,47% con Amplifon e Juve che segnano cali teorici del 10 e 9,9%, Azimut dell’8,7% e Pirelli del 7,6%. Sono finite in aste di volatilità Ferragamo (-7%), Fineco (-6,9%) e Saipem (-6,7%). Anche Unicredit, pur con l’ad Mustier che resta alla guida e non passa a Hsbc, scivola del 4%, Intesa del 4,6 per cento.

Il future sul Ftse Mib della Borsa di Milano cede il 3,9% mentre quelli degli altri indici europei segnano cali poco inferiori al 2%. Visto l’espandersi del coronavirus nel Nord Italia e le misure prese dalle autorità per contrastarlo si preannuncia un’apertura a Piazza Affari più pesante che altrove. In pre-asta Unipol segna un ribasso nell’ordine del 14% mentre alcuni titoli come Enel e Azimut sono in calo di oltre 8%, Poste e Banco Bpm del 7%.

Seduta negativa sui listini asiatici dove continuano a dominare i timori legati ai nuovi casi di coronavirus fuori dalla Cina. Proprio alla luce dei numeri Seul segna il peggior risultato con un tonfo del 3,87% seguita da Hong Kong (-1,63% e mercati ancora aperti) mentre fanno meglio i listini cinesi di Shanghai (-0,31%) e Shenzhen (+1,24%) per la percezione che l’espansione del virus stia rallentando nel Paese. Chiusa Tokyo per festività.

Oro in volata questa mattina sui mercati asiatici. Il diffondersi del coronavirus, i cui rischi sono stati riconosciuti anche dal G20, hanno spinto il metallo prezioso con consegna immediata a 1.678,58 dollari l’oncia, il massimo degli ultimi sette anni.

Crollano i prezzi del petrolio sui mercati asiatici dopo l’allerta lanciata dal G20 finanziario sul possibile impatto del coronavirus sull’economia globale. Il Brent, il greggio di riferimento europeo, ha perso il 3,3 per cento scendendo a 56,60 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate americano è arretrato del 3 per cento a 51,77 dollari al barile.

 

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